Parco Agrisolare: 250 milioni di euro a fondo perduto per il Sud

PARCO AGRISOLARE

250 MILIONI DI EURO A FONDO PERDUTO PER IL SUD ITALIA

Il Mezzogiorno d’Italia si prepara a una nuova ondata di investimenti nel settore agricolo grazie al bando “Parco Agrisolare”. Con un fondo complessivo di 250 milioni di euro destinato a sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici, questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per le imprese agricole, zootecniche e agroindustriali del Sud Italia.
Vediamo insieme chi può beneficiare di questo bando, quali spese possono essere finanziate, quali sono i contributi previsti, e come e quando presentare la domanda.

CHI PUÒ BENEFICIARE DEL BANDO?

Il bando “Parco Agrisolare” è destinato alle imprese operanti nei seguenti settori:
• aziende agricole che si dedicano alla produzione primaria;
• imprese che operano nel settore dell’allevamento di animali;
• aziende impegnate nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici.
Inoltre, anche le cooperative agricole e le reti d’impresa possono accedere al bando, purché operino nei settori sopra indicati e siano in grado di garantire una produzione significativa di energia rinnovabile per l’autoconsumo.

QUALE SPESE POSSONO ESSERE FINANZIATE?

Il bando copre una vasta gamma di spese, tutte collegate alla realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola e zootecnica. Nello specifico, le spese ammissibili comprendono:
• installazione di impianti fotovoltaici con potenza massima di 500 kWp;
• sistemi di accumulo integrati all’impianto fotovoltaico, con una capacità massima di 50 MWh;
• interventi di efficientamento energetico delle strutture, come la sostituzione di coperture in amianto con pannelli isolanti, miglioramento dell’isolamento termico delle coperture, e la realizzazione di sistemi di ventilazione;
• costi di progettazione e consulenze tecniche, limitati a una percentuale del totale delle spese ammissibili.

QUALI CONTRIBUTI SONO PREVISTI?

Il contributo a fondo perduto varia in base alla localizzazione dell’azienda e alla dimensione dell’impresa, con una copertura massima del 50% delle spese ammissibili. Tuttavia, per le piccole e micro imprese localizzate nelle Regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), la percentuale di copertura può arrivare fino al 65%. In casi specifici, come l’installazione di impianti di autoconsumo collettivo, il contributo può essere ulteriormente incrementato.

COME E QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA?

Le domande per accedere al bando devono essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma online del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La procedura di presentazione è articolata in più fasi, e prevede:
• registrazione sul portale dedicato, con la creazione di un profilo utente;
• compilazione della domanda online, includendo la documentazione richiesta, come il progetto tecnico, il piano finanziario e le dichiarazioni di conformità alle norme ambientali e di sicurezza;
• invio della domanda entro la scadenza stabilita, che sarà comunicata nei prossimi mesi.
L’invio delle domande parte dal 16 settembre fino al 14 ottobre 2024. È importante preparare in anticipo tutta la documentazione per evitare ritardi nella presentazione.

CONCLUSIONI

Il bando “Parco Agrisolare” rappresenta un’opportunità imperdibile per le imprese del Sud Italia di investire nelle energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e contribuire alla sostenibilità ambientale. Con un fondo di 250 milioni di euro a disposizione, le aziende agricole e zootecniche possono ottenere un sostegno concreto per la transizione energetica, con ricadute positive non solo per il proprio business, ma anche per l’intero territorio.
Per chi è interessato, è fondamentale restare aggiornati sulle scadenze e prepararsi in anticipo per non perdere questa occasione di crescita e innovazione. PMI Hub Mediazione Creditizia è al fianco delle imprese in questo percorso, offrendo consulenza e supporto per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal nuovo decreto.

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